La ricetta per gestire al meglio i tuoi conflitti!
Oggi ti presento una ricetta ESPLOSIVA dato che parliamo di CONFLITTI! Spesso la parola conflitto è legata a qualcosa di negativo, in realtà i litigi possono essere molto arricchenti se trasformati in confronti, portando quindi ad una sana risoluzione.
INGREDIENTI
- 100 g di cura dell’altro
- 1 litro di sportività
- 4 cucchiai di ascolto attivo
- 1 pizzico di assertività
- 1 richiesta specifica
PREPARAZIONE
Anche se ti trovi nel pieno del conflitto inizia prendendo 100 g di cura dell’altro: questo significa non toccare i tasti dolenti della persona con cui stiamo discutendo. Ognuno di noi ha bisogno di sentirsi protetto, quando ci sentiamo attaccati sui nostri punti “deboli” attiviamo un comportamento di attacco aggressivo che peggiora la situazione. Aggiungi subito 1 litro di sportività: il confronto non è una gara! Non è importante vincere quanto trovare una soluzione alla problematica emersa. In america viene utilizzato in moltissimi ambiti il modello “WIN-WIN” ossia “IO VINCO – TU VINCI” che si basa sull’assunto che entrambi i contendenti devono vincere per raggiungere il risultato, come una coppia di ballerini dove non si vince se uno balla meglio dell’altro ma si vince quando si trova sintonia e la coppia si muove in equilibrio. Aggiungere ora 4 cucchiai (abbondanti!) di ascolto attivo. L’ascolto attivo è focalizzato sull’altro, sul suo stato d’animo, sui suoi movimenti, sulla gestualità e soprattutto sugli aspetti empatici. Ascoltare attivamente l’altro significa provare a mettersi, anche solo per qualche istante, nei panni dell’altro ed empatizzare con lo stato emotivo della persona con cui stiamo discutendo (come dice un proverbio indiano “prima di giudicare una persona cammina nei suoi mocassini per tre lune“). Ora mescoliamo il tutto con 1 pizzico di assertività: il comportamento assertivo è una modalità relazionale attraverso la quale si affermano i propri punti di vista, senza prevaricare né essere prevaricati. Si esprime attraverso la capacità di utilizzare in ogni contesto relazionale la modalità di comunicazione più adeguata. Infine unisci il tutto con 1 richiesta specifica. Spesso i litigi sono pieni di generalizzazioni: “non fai MAI quello che ti chiedo”, “sei SEMPRE in ritardo” , “non cambi MAI”. Frasi di questo tipo non solo aumentano la distanza ma non permettono di capire la vera richiesta, come ci si sente, perchè fa arrabbiare una certa cosa. La richiesta specifica permette di focalizzare il punto e trovare insieme una soluzione. Ad esempio dire “Quando arrivi in ritardo io mi preoccupo e divento ansiosa e nervosa” permette all’altro di capire che il problema non è il minuto di ritardo ma lo stato emotivo che scatena e questo unisce e permette… di vincere insieme!
Pronti a trasformare i conflitti in confronti?